Chissà, forse questo è uno dei miei ultimi post, domani potrei vedermi il sito bloccato o censurato dalla Guardia di Finanza.
Per carità, non credo di aver mai scritto qualcosa d'irriverente od offensivo nei riguardi di qualcuno in particolare (parlare di Arcore e dei suoi abitanti non credo sia reato), però quello che sta accadendo in questi giorni in Italia sta cominciando ad assumere un aspetto a dir poco inquietante.
Mi riferisco all'intervento della GdF nei confronti di QuiMilanoLibera e Mastellatiodio.
Ma tutto questo sembra aver semplicemente aver fatto da prologo al disegno di legge apparentemente "Birmano" scritto dal Sottosegretario di Prodi, Riccardo Franco Levi ed approvato in Parlamento il 12 Ottobre scorso:
La legge Levi prevederebbe (secondo l'interpretazione di Beppe Grillo) che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione), un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
In realtà basta leggere la lettera aperta che ha scritto il sottosegretario Levi per comprendere che qualcuno ha frainteso il senso del disegno di legge o che ci provi semplicemente gusto a gettare benzina sul fuoco: testo lettera aperta di Levi rivolta a Grillo.
Se avete avuto la pazienza di leggere la lettera vi sarete accorti che il popolo di Internet può dormire sonni tranquilli... meglio dormire con un occhio solo però...
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