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4 gen 2013

Book Lending, altro che Sharing: io ti do un libro in cambio di un'altro e poi ce li restituiamo.


Una mia amica stava pensando di organizzare un book sharing casareccio, l'idea non è nuova però ha lo stesso il suo fascino.
Soprattutto all'estero esistono numerose comunità virtuali che organizzano lo scambio di libri cartacei usati. Anche in Italia qualcosa di concreto c'è, l'idea che mi sono fatto è che tutto rimane sempre allo stato embrionale, partono grandi iniziative che poi naufragano inevitabilmente nel nulla.
Io penso che questo accade perchè alla fine si cerchi sempre e comunque di commercializzare tutto, si parte con slanci di "comunismo" semi-reale per poi ricadere nell'inevitabile consumismo super-reale.
Insomma io credo poco alle grandi organizzazioni, anche il baratto funzionava fintanto che gli scambi avvenivano fra piccoli gruppi di persone, quando le cose cominciarono ad ingrandirsi non erano più sufficienti le "conchiglie", ci volevano i pezzi d'oro, altro che storie.
Quindi meglio organizzare piccoli gruppi di scambisti (adesso non fraintendetemi, parlo di libri...), meglio se si tratta di persone con interessi simili (ma non troppo). Non esiste un limite al numero di partecipanti, inutile porre dei paletti, tanto la selezione avverrebbe in modo naturale.
Per scambiarsi i libri occorre incontrarsi e questo favorirebbe senz'altro l'aggregazione e lo scambio d'interessi ed informazioni, ma soprattutto servirebbe ad aprire la mente.
Qui sotto trovate dei link a chi già organizza qualcosa di simile, ecco appunto, loro sono molto organizzati, un pò freddini però, forse "Quarta Fabbrica" di Roma offre qualcosa di più umano ed aggregante. Nessuno di loro però applica quello di cui sto parlando io. Naturlamente esistono e sono sempre esistite persone che si scambiano o regalano cose, fra amici si è sempre fatto, stiamo parlando dell'acqua calda.
Un altra osservazione è che a me piace tenermi  i libri che compro, al limite li presto a tempo determinato, difficile farmi cambiare idea, quindi l'idea di "barattare" il mio libro non mi piace molto.
Credo che molte persone la pensano allo stesso modo, questo aggiunge un problema al funzionamento del solo scambio, si rischia di vedere partecipare poche persone molto generose e tanti cazzari che immettono nel circuito solo robaccia che avrebbero comunque buttato per fare spazio nelle loro librerie (tipo me).
La soluzione per quelli che la pensano come me è una formula diversa: il BookLending, anche questo non è una novità, però molto meno diffuso.
Una formula più umana credo addirittura che sia quella di non compilare noiosissime ed inutili liste di libri da prestare (avverrebbe quello di cui parlavo prima, pochi fessi che mettono a disposizione titoli incredibili e la maggior parte solo monnezze di serie B "tanto per partecipare a 'sta cosa").
Quello che si potrebbe fare è creare una comunity di gente interessata ed interessante che chiede al gruppo se qualcuno ha questo o quel libro da prestare, qualcuno risponderà ed i due sono in contatto. Lo scambio sarebbe fruibile da tutta la comunity.
Ribadisco che i gruppi di scambisti finzionano solo se rimangono piccoli, al limite si potrebbe pensare all'aggregazione fra diversi piccoli gruppi, così da aumentare le possibilità di scelta, anche se resto convinto che  le persone si debbano conoscere fra di loro in modo meno asettico possibile, altrimenti meglio andare a rubare un libro nuovo ;-)
Link utili:
Book Crossing
Book Sharing
Quarta Fabbrica
Book Lending 

PS il presente post è un pò datato, non lo avevo mai pubblicato perchè avrei voluto mettere in pratica molte delle cose che vado predicando, poi sono passati alcuni mesi (più di 15) e non è cambiato nulla, così mi sono deciso a metterlo on line... come diceva quel tale: fa ciò che dico ma non guardare ciò che faccio :-)

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