L'incredibile impoverimento del pensiero di massa
Di molto alto e sublime c’è rimasto ormai ben poco, l’uomo come macchina pensante è ormai ridotto a macchina comprante.
Ingranaggi e logiche di mercato impongono ai cittadini di pensare in soli termini economici: lavorare-guadagnare-spendere.
Se i soldi non bastano il problema si risolve con le rate, così si crea il paradosso di persone felici di indebitarsi per ottenere l’effimera soddisfazione di possedere oggetti e beni inutili.
Il sistema consumista si nutre della debolezza dell’uomo, ti fa credere di essere appagato solo continuando a spendere.
Lungi da noi pensare di risolvere i pensieri del mondo cancellando il sistema consumista, alternative possibili sono ancora lontane dall’essere praticabili.
Io sono per natura sognatore e spero sempre si possa arrivare un giorno ad inventare una società in cui il denaro acquisti il significato di semplice merce di scambio ed averne di più o di meno non giustifichi diversificazioni di classi sociali, progressivamente e naturalmente si potrebbe giungere alla conclusione che non ha più senso affannarsi ad averne sempre di più e frustrarsi perché non si riesce ad ottenerlo.
L’utopia sta nella semplice constatazione che nel mondo ci sono milioni di persone che la pensano in questo modo ma altri milioni di persone che hanno idee completamente opposte, dovendo tutti convivere su questo pianeta...forse è meglio lasciare le cose così come stanno, continuare a sognare fa però bene allo spirito, non esistono sogni dove non si realizza quello che si spera, quelli sono gli incubi e se li abbiamo anche da svegli dobbiamo subito correre dallo psicoanalista!
1 commento:
Caro autore di Pinacomedia, quello che scrivi è quanto mai vero. I soldi sono diventati il "centro" della nostra vita, del nostro essere. Tutta la vita non è che un rincorrere la felicità nei soldi. Ma ... è proprio così? davvero la felicità è nell'avere più denaro in tasca? a mio avviso no. Si può avere tutti i soldi del mondo ma avere un grandissimo vuoto interiore. Dovremmo allora tutti ma proprio tutti cercare di dare il giusto valore ai nostri valori, quelli veri. La famiglia, il lavoro, le amicizie, la fede, etc.
Personalmente sono persuaso che laddove c'è l'amore (nel senso più esteso del termine), allora il denaro che ci sia o non ci sia è ininfluente.
Grazie per quest'interessante spunto di riflessione.
Un caro saluto,
Daniele
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