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16 apr 2006

Zeffirino Giménez Malla, detto El Pelé

Durante la persecuzione comunista spagnola, nel 1936, Zeffirino Gimènez difese un prete e per questo venne fucilato a Barbastro.
Nel 1997 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato, oggi esiste addirittura una chiesa in suo nome, si trova a Roma, vicino il Divino Amore.
La premessa mi è servita per introdurre un argomento, scomodo, difficile, sicuramente indigesto a molti di noi, me compreso: gli zingari. Zeffirino era proprio un gitano e morì con un rosario in mano, a ricordarlo è il prof. Santino Spinelli, uno zingaro che fa molto parlare di sè, nato in un campo nomadi ha saputo nel tempo riscattare la propria dignità di uomo ed ora, forte delle sue due lauree, all'età di 41 anni, insegna all'Università di Lettere e Filosofia di Trieste.
Inutile dire che l'argomento è difficile e un Blog non è certo il luogo adatto per affrontare nel modo dovuto ed esauriente un argomento così complesso, se mi trovassi a Trieste forse una visita al corso che tiene il prof. Spinelli la farei. Spinto magari dalla curiosità, nel corso si parla proprio di usi e costumi dei Rom.
Il prof. Spinelli si considera fortunato, non a tutti gli zingari è concessa una carica così elevata nella società, ma, mai e poi mai ha rinnegato le proprie origini di cui, anzi, ne va assolutamente fiero.
L'articolo da cui ho trovato queste notizie è stato pubblicato su "Il Giornale", vi allego il link per andarlo a leggere tutto perchè lo considero interessante: Lo zingaro bilaureato contro i campi Rom.
Se avessi letto il titolo due o tre giorni fa mi sarebbe sicuramente sfuggito, l'episodio a cui ho assistito ieri mattina mi ha invece portato ad andarlo a leggere. Il fatto è che mi è capitato di vedere l'arresto di due zingari che evidentemente avevano commesso un furto. Io sono contrario al modo di fare degli zingari, quando ti derubano lo fanno con arroganza e se li cogli sul fatto ti riempiono di insulti e di maledizioni (sono poche le persone a cui non è mai capitato di imbattersi con loro, magari in metrolpolitana). Ci vuole poco ad essere intolleranti nei loro confronti, si vede che ci disprezzano, perchè noi dovremmo accettare il loro modo di vivere?
L'episodio di ieri non mi è affatto piaciuto, invece di provare il mio solito senso di repulsione nei confronti di chi commette un furto, ho provato pietà ed addirittura disapprovazione nei modi in cui i due poliziotti stavano applicando la legge. Gli arrestati erano due, un ragazzo ed una ragazza, piuttosto giovani, poco più che adolescenti, lei aveva preso il telefonino e voleva chiamare qualcuno, forse un parente, uno dei due poliziotti le ha strappato il cellulare di mano in modo violento e le ha urlato che non doveva azzardarsi più a fare una cosa del genere (almeno nei film si concede sempre di fare una telefonata), lei lo ha pregato di calmarsi e lui urlava sempre di più (solo minacce verbali per fortuna). La ragazza, con un italiano stentato cercava di dirgli che aveva un bambino piccolo che doveva essere allattato, lui le ha risposto che non gliene fregava un c....
Qualcuno di voi, se è arrivato a leggere sin qui, starà pensando: con un bambino piccolo se ne va in giro a rubare? Che madre snaturata! Altri magari staranno pensando la zingara l'ha detto per cercare di impietosire il poliziotto... forse, però non credo che sia questo il modo di trattare le persone, anche le più malvagie.
Le parole che dice il prof. Spinelli sono piuttosto toccanti, ti fanno capire che il mondo dei Rom probabilmente non è come sembra, addirittura esiste la possibilità che fino ad oggi abbiamo sbagliato tutto, la stessa creazione e proliferazione dei campi nomadi (che io, per questioni di lavoro, ho visitato in più di una occasione, in quanto faccio il perito delle assicurazioni), potrebbe essere l'errore più madornale. La maggior parte di quelli che noi chiamiamo zingari è gente che è dovuta scappare dai propri paesi a causa delle guerre e delle persecuzioni, nel loro paese la casa ce l'aveva e non erano certo venuti al mondo per fare i nomadi. I campi nomadi nati con un'idea simile a quella delle riserve indiane degli Stati Uniti (lì il problema è diverso perchè le riserve sono il contentino che il governo ha "concesso" a chi quella terra la possedeva già molto prima di chi ora, dopo avergliela usurpata, gli permette di usarla in minima parte), sono ora ricettacolo di delinquenza e depravazione (nei campi non vivono solo zingari ma emarginati di ogni tipo), ogni nuovo campo nomadi inaugurato viene annunciato con fare trionfalistico, quando invece è un passo indietro per la civiltà.
Per concludere volevo solo precisare che sono stato nei campi nomadi in tre occasioni, due per questioni di incidenti stradali ed una perchè erano stati commessi dei furti di energia elettrica da un ripetitore di telefonini, ogni volta sono entrato con l'istinto della diffidenza ai massimi livelli, avevo anche piuttosto paura. Nonostante tutto in una delle tre occasioni mi è stato offerto il caffè da un capo tribù, io l'ho accettato. Alla fine della "pausa caffè" la moglie del capo mi ha voluto leggere la mano, vinta la diffidenza gliel'ho mostrata. Ero sposato da alcuni anni, all'epoca non avevo figli, la donna mi disse che ne avevo tre... io sorrisi e glielo dissi, lei senza batter ciglio si corresse, allora vuol dire che li avrai presto, la cosa finì lì, anzi cercò di vendermi un amuleto ma io non accettai.
Non nascondo che io e mia moglie un figlio lo stavamo cercando da tempo, ormai non ci speravamo quasi più.
Dopo pochi mesi mia moglie rimase incinta... oggi stiamo aspettando il terzo figlio che nascerà a Novembre, come si dice, non ci credo ma...

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