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3 giu 2008

Domenica 1 Giugno: la sagra dei buchi nell'acqua

Ma benedettoidDio": si può passare una domenica a rincorrere cose che non si incrociano mai?
Cominciamo con ordine:
La mattina di questa domenica bestiale è iniziata alle 6.00 a.m. in punto (o quasi), l'enorme famigliona di 5 elementi si è messa in moto per andare, tutti insieme, ad assistere al torneo di rugby di mio miglio Jacopo (che ha 6 anni), quindi ci siamo catapultati (o quasi) dai letti tutti e 5 ed abbiamo cominciato a recitare il consueto rito delle vestizioni, colazioni, docce, ecc. di tutti e tre i figli (da 1 a 6 anni) + noi due, naturalmente, per poi precipitarci (o quasi) al Giulio Onesti dell'Acqua Acetosa, dove siamo arrivati alle ore 9.15.
Cosa è successo? 'Spetta che te lo dico...
Per prima cosa ho depositato mia moglie e Jacopo (il giocatore di rugby) davanti al cancello del "Giulio Onesti", poi sono andato con le altre due figlie a cercare l'improbabile parcheggio nelle vicinanze, dopo due giri nei dintorni (raggio 500 mt), mi sono spinto verso "mete" più lontane... infine, ad un "solo" chilometro di distanza, ho finalmente trovato il mirabolante parcheggio (sono dovuto uscire dal portabagaglio ma ce l'ho fatta!)
Quindi ci siamo messo in marcia verso i campi, con Irene a cavacecio (per fortuna è quella piccola... solo 14 Kg), Isabel alla mano e lo zaino, che Jacopo si era scordato in macchina, caricato sulle spalle. Giungo all'ingresso e trovo mia moglie seduta sul marciapiede tutta contrariata e li vicino Jacopo delusissimo. In poche parole nessuno ci aveva detto che Jacopo non poteva partecipare perchè troppo piccolo d'età... (la settimana prima ci avevano detto che era tutto a posto).
Ormai la frittata era fatta e moggio moggio mi sono riavviato alla macchina, con Irene sempre a cavacecio, mia moglie Jacopo e Isabel li ho lasciati seduti lì per evitargli la marcia longa, lascio pure il borsone di Jacopo per risparmiarmi un pò di fatica.
Arrivo davanti alla macchina (dopo aver camminato fra tonnellate di lamiere calde e puzzolenti delle macchine lasciate allegramente in sosta sui marciapiedi) e mi accorgo, (con grande inkazzatura) che avevo lasciato la chiave della macchina nel borsone di Jacopo che, naturalmente avevo lasciato a sua volta con tutto il resto della famigliona...
Ergo ritorno indietro e vi lascio immaginare la faccia di mia moglie quando mi ha visto ritornare a piedi... (con Irene sempre a cavacecio).
Non contento dei ripetuti buchi nell'acqua ho voluto mettere la ciliegina sulla torta, in fondo non c'è due senza tre...
Appena arrivato a casa mi metto a navigare e scopro che alle ore 12.30 le Frecce Tricolori sorvoleranno, con la loro immancabile scia, sopra l'altare della Patria per fare la prova generale del 2 Giugno!
Visto il flop dello scorso anno, quando portai mio figlio Jacopo il 25 Aprile alle 9 di mattina, sempre a piazza Venezia, perchè mi avevano detto che simultaneamente alla deposizione della corona di alloro al Milite Ignoto, ci sarebbe stato il fatidico passaggio delle Frecce, e naturalmente ciò non accadde. Così per rifarmi non ho resistito alla tentazione (per tutto l'anno Jacopo ha continuato a ripetermi che voleva tornare a Piazza Venezia per vedere finalmente le Frecce Tricolori).

Insomma, per farla breve, io, Jacopo ed Isabel, i miei due figli più grandi), ci precipitiamo in autobus a piazza Venezia, alle ore 12.20 eravamo appostati a Piazza Venezia angolo Via del Corso, pronti per l'evento che si sarebbe dovuto verificare alle ore 12.30!
Ore 12.45 ancora non accadeva nulla, l'unico "evento" è stato il passaggio di una carrozzella a cavallo... quella della foto che vedete qui (vai a capire perchè mi è venuta in bianco e nero, meno male che avevo programmato: "risalto colore" sulla mia macchinetta "Canon PowerShot A410 AiAF").
Ore 13.15, con enorme mosciezza, abbiamo ripiegato verso la fermata del "63" per tornare a casa.
Durante il viaggio di ritorno abbiamo trovato un posto a sedere, uno di quei posti dove entrano tre persone oppure una grassa...
Dopo pochi minuti Isabel mi si è addormentata in braccio e Jacopo è rimasto vigile "quasi" fino a casa, già... quasi...
A cento metri dall'ultima fermata dico a Jacopo che ci dovevamo preparare a scendere, gli dico pure di tenermi la macchina fotografica perchè io avevo difficoltà ad aggrapparmi ai sostegni, con Isabel in braccio addormentata, lui tutto sicuro mi dice: SI!
Si aprono le porte e Jacopo che fa? Si addormenta in quel momento!
DISPERAZIONE COSMICA!!!
Con grande ilarità di tutti i presenti comincio ad inveire pizzicando Jacopo sulle guance per destarlo dal torpore che l'aveva assalito, riesco a svegliarlo e lui scatta in piedi "o quasi". Il gesto repentino fa si che gli si slacci la cinta dei pantaloni... l'ilarità generale si fa rumorosa, invece di aiutare noi poveri disgraziati i passeggeri erano piegati in due dalle risate (lipossinoacciaccalli), insomma scendo con Isabel in braccio in letargo, Jacopo che cade da tutte le parti perchè gli calano i calzoni e se li deve reggere con una mano mentre con l'altra tiene la preziosa macchina fotografica, 'NA TRAGEDIA!
Una domenica veramente bestiale, e stavamo solo a metà del giorno!
Meno male che mia madre (che abita accanto a noi) aveva fatto le lasagne, almeno ci siamo consolati :-)

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