Costui, nascondendosi dietro all'anonimato, ha commentato uno dei miei post più discussi: "Chi è Maurizio Cattelan?".
Tutto quello che il simpatico anonimo è stato capace di elaborare è stata la manifestazione di sdegno per aver letto "qual'è" sulla prima riga del post... suppongo sia andato poco oltre.
Premesso che io sono probabilmente un ignorante analfabeta (sicuramente meno di molti altri ma non facciamo polemica in campagna elettorale :)), ci ho messo meno di un minuto a trovare quest'articolo esaustivo sull'argomento, con buona pace di tutti gli anonimi del mondo:
"Si Scrive qual è o qual'è?"
Se avrete la pazienza di leggere tutto il bell'articolo di Maurizio Pistone (che vi ho linkato sopra), vi torneranno alla memoria atavici ricordi scolastici di "troncamenti" ed "elisioni", ossia di
...parole che possono perdere un pezzetto alla fine sia davanti a vocale sia davanti a consonante: uno diventa un gatto e un amico. In questo caso abbiamo un troncamento, e non si usa l'apostrofo. Altre possono essere tagliate solo davanti a vocale: una rimane una gatta, ma diventa un'amica. Questa è l'elisione, e ci vuole l'apostrofo."Qual" è una parola tronca, pertanto non richiede l'apostrofo davanti ad "è", quindi ha ragione l'anonimo amico.
Il problema risiede nel fatto che è una forma dal sapore muffo ed antiquato (Vasco Pratolini non ci mette l'apostrofo, tanto per fare un esempio), molto più moderno e snello con l'apostrofo invece, come nel Pinacomedier autentico...
Voi che cosa ne pensate?
1 commento:
Io scrivo qual è quando mi ricordo e qual'è quando le falangi partono in quarta senza riflettere.
Certo che con la strage di congiuntivi fatta ogni ogni giorno in tv, credo che l'apostrofo sia davvero il male minore :) Ciau.
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