4 gen 2012
Android o iPhone: macho o gay?
Da quando sono entrati in commercio gli smartPhone ho subito pensato che il primo di essi era decisamente destinato ad un pubblico femminile, o comunque di gay, sto parlando dell'iPhone, ovvio.
Quelle forme sempre arrotondate, i colori sgargianti o bianco puro, quei suoni soft... l'Apple è sempre stata un pò gay, difficile sostenere il contrario.
Poi Google ha acquistato la piccola società Android Inc. ed ha perfezionato un sistema operativo assai più geniale di quello della mela colorata, perchè? Semplice l'Apple funzionava perchè c'era lui, il suo guru, Steve Jobs, chiuso nel suo mondo fantastico di idee genialoidi, Android funziona meglio perchè è open source, linux style: l'Apple ha il suo iPhone, Android gira su tutti gli altri terminali... grazie a Google.
Ma torniamo al tema iniziale: l'iPhone è da gay?
Senza dubbio è così, non è solo colpa del prodotto in se, è proprio il suo creatore a far capire che non potrebbe essere altro che così, il cambio al vertice con Tim Cook, dichiaratamente gay pone la parola fine alla discussione.
Nessuno qui vuole discriminare i gay, sto solo cercando di analizzare un fenomeno di massa.
Secondo alcuni studi di accreditate società che si occupano di marketing ed analisi comportamentale è stato rilevato che i possessori di terminali cosiddetti Smartphone sono caratterizzati da profili nettamente distinti.
In pratica sono stati identificati due macro gruppi, il primo racchiude i possessori di smartPhone con sistema operativo Android i secondi con sistema operativo iOS, ossia iPhone, naturalmente.
Esistono studi che portano in direzioni diametralmente opposte ma i risultati più accreditati dimostrano che Android è per veri maschi, iPhone è pensato per una clientela gay... ecco ho lanciato la bomba, neanche tanto nuova oltretutto.
D'altronde ogni vero utente Apple sa di appartenere ad una nicchia, tutta la popolarità data alla grande casa americana dal lancio dei vari iPod, iPad, iPhone, ecc. a molti melisti ha fatto storcere il naso, ad ognuno di loro faceva piacere di appartenere ad un'elite privilegiata e un pò snob (comprare un computer Apple non è mai stato economico, era come andare in prima classe).
Elite, equivale a dire minoranza, ed ecco che torna il concetto di gay.
Eppure un giorno Steve Jobs ha avuto una visione apparentemente meravigliosa, rendere fruibile ad un pubblico più vasto i suoi prodotti, come ha fatto? Li ha resi più economici? Macchè, sono sempre restati carissimi ma li ha resi talmente accattivanti che la gente fa follie per averli, miracoli del marketing: "crea il bisogno e offriti di soddisfarlo", al tuo prezzo però.
Chi non era gay lo è diventato, chi lo era già... ha allargato la sua cerchia di amici...
Fateci caso, ci sono sempre più persone che si atteggiano da gay, io non credo che sia tutto vero quello che si vede, non può essere che tanta gente abbia sempre avuto questa "tendenza" repressa.
Ci voleva un prodotto antagonista: ecco che scende in campo Google con il suo Android, paladino della mascolinità, bello e funzionale come l'iPhone, ma installato su terminali meno effemminati che mai.
Fine dell'elite, chusura definitiva dei ghetti, tutto è sharing adesso, il mondo è cambiato, in meglio dico io.
Succede che Android piaccia anche ai gay, forse ai veri gay piace solo Android, a loro non è passato per la mente di seguire un bisogno costruito ad arte da un mistificatore, loro il bisogno lo avevano già.
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2 commenti:
Cosa ho appena letto?
Ma che problemi avete?
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