Carla Schouten, è una delle 11 mamme che hanno richiesto ed ottenuto la fecondazione artificiale con donatore anonimo.
Del misterioso stallone si conoscono solo alcuni dati generici: vive probabilmente nell'area di Washington, è alto 190 centimetri, a scuola era un campione di football, ha un Master in Business, che ha occhi celesti e capelli castani.
Si sa anche che è di origine germanica, che si abbronza facilmente e che è molto legato a sua madre. Nome in codice: 401.
Si sa anche che è di origine germanica, che si abbronza facilmente e che è molto legato a sua madre. Nome in codice: 401.
Cosa ce ne importa?
Andiamo avanti. Un senso d'imbarazzo e di preoccupazione ci assale leggendo queste notizie, le 11 madri si sono unite in un club e sitengono in contatto grazie ad internet, la loro intenzione è quella, chissà, di riunire tutti i fratellastri ed un giorno farli giocare insieme.
I bambini per ora sono piccoli e magari la cosa li diverte, ma cosa penseranno fra qualche anno di tutta questa popolarità per un fatto così intimo?
Negli USA queste faccende sono normali, esiste addirittura un business basato sulla ricerca dei donatori, è previsto, previo pagamento di circa 440,00 $ ed assenso del donatore, conoscerne la sua identità.
In Italia ed in Europa non mi risulta esistono simili agenzie a scopo di lucro, chi viene concepito artificialmente ha la possibilità di conoscere il proprio padre naturale al compimento della maggiore età.
Nel caso specifico sembra che Mr. 401 non ne voglia sapere di uscire dall'ombra ed è comprensibile, ma se qualcuno gli offrisse una grossa somma? E' solo questione di denaro?
Chi potrebbe avere interesse ad alzare i cachet del timido biondone? Le agenzie giornalistiche è ovvio, prima si crea il caso, poi si diffonde la notizia, cresce l'interesse e poi si vende lo scoop.
Delle persone coinvolte emotivamente cosa importa, "Business is Business!"
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