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30 ott 2006

Spaccato urbano


In ogni societá ci sono i poveri ed i ricchi, io ritengo di appartenere alla prima categoria. Essere povero non é una vergogna. Oltre a questa semplice classificazione esiste anche una sottoclasse, quella degli oppressi e degli emarginati. Definire la "soglia della povertá" non ha alcun senso se serve solo a distinguere gli aventi ed i non aventi diritto all'aiuto dello Stato. Esiste una certa moltitudine di persone di cui non si sa nulla, né quando nascono né quando muoiono, vivono la loro miseria silenziosamente e rassegnatamente. Tra essi ci sono le prostitute, gli sbandati, i drogati, i barboni. Non c'é alcun criterio logico nell'ordine in cui ho elencato le categorie, li ho semplicemente scritti cos'í come mi sono venuti in mente.
Certo definire me stesso "povero" é una provocazione, vivo sotto un tetto, ho una famiglia, un lavoro, posseggo una macchina, un televisore, il computer su cui sto scrivendo, pago una connessione ADSL ed altra robbaccia del genere, non sono ricco peró, infatti non posso comprarmi la villa al mare, faccio vacanze di tipo economico, viaggio lo stretto indispensabile, non vado ai ristoranti di lusso, insomma devo per forza essere povero se non posso permettermi tutto questo.
Poi giro per la cittá ed assisto alla miseria, a quella vera, vedo la disperazione della gente che di notte si umilia in fila per strada per avere un piatto di minestra calda dai volontari della Protezione Civile alla Stazione Termini di Roma, vedo le ragazze e le ragazzine che si spogliano per strada in attesa di soddisfare le voglie di qualche viscido e schifoso cliente. Se giri la mattina presto per la cittá vedi gente che si lava alle fontane, altri che si svegliano sotto cumuli di stracci, certo é difficile vedere queste cose a Piazza de Popolo o a Via Condotti, peró succede tutti i giorni negli spazi e negli angoli piú impensabili della cittá.
L'altro giorno ho preso l'Intercity delle 19.36 da Napoli, sono sceso alla Stazione Termini di Roma alle 22.15 circa (il solito ritardo di una mezz'oretta), appena uscito su Piazza dei Cinquecento assisto ad una scena che da qualche tempo si ripete tutte le sere, sempre nello stesso posto, accanto alla passerella coperta vicino i taxi. Un furgone della Protezione Civile distribuisce piatti caldi a tutti coloro si mettono in fila, c'é gente di tutti i tipi, tutti peró con lo stesso problema: dover elemosinare il cibo per vivere. L'altra sera peró mi ha lasciato sconvolto vedere tra queste persone anche un bambino piccolo, avrá avuto 3-4 anni, anche lui con la sua scodella piena di minestra. Tra questa gente quindi ci sono anche famiglie bisognose, non solo sbandati come spesso si pensa. Poi prendo il 360 per tornare a casa, non é l'autobus che prendo sempre, ma a quell'ora c'era solo quello e visti i tempi bibblici per aspettare che parta quello giusto é meglio salire sul primo che va verso la zona Salario. Giunto all'altezza di Via Allegri, dove c'é la Federcalcio per intenderci, il disgraziato prosegue dritto senza fermarsi, stanno facendo i lavori per il rifacimento della strada, insomma salta la fermata e mi lascia a quasi un Km di distanza da dove sarei dovuto scendere, che giá di per se non é vicino casa mia come invece quella del 92 che invece mi avrebbe lasciato più vicino. Tutto incacchiato mi trascino verso casa, con tutte le pratiche che pesano un casino e che ogni volta che vado a Napoli mi tocca portarmi appresso. Con la fame che mi ritrovo a quell'ora, passo davanti ad un ristorante che non avevo mai visto prima ed assisto alla ruminanza di decine di persone ingiacchettate ed intalleurate che consumano pasti pantagruelici. Il ristorante ha i tavolini di fuori ma anche delle vetrine enormi dove tu puoi vedere perfettamente i clienti seduti ai tavoli che sgranocchiano e smollicano con finta indifferenza.
Che vi devo dire a me é passata la fame, dopo ció a cui avevo assistito alla Stazione Termini mi ha dato un certo fastidio assistere a questa scena, capisco che i clienti di quel ristorante non hanno nessuna colpa peró a me si é chiuso lo stomaco lo stesso.
Quella che vedete ritratta nella foto é proprio la mensa dei poveri allestita all'aperto dai volontari della Protezione Civile, non ho fotografato anche il ristorante perché non mi é sembrato giusto, come avete notato non ho neanche indicato di dove si trovi esattamente, non é importante, é stato l'accostamento degli eventi che mi ha fatto effetto, non il ristorante in se.
La foto é un pó "sgranata" perché scattata di notte e ad una certa distanza, poi l'ho anche elaborata un pó, non volevo che si riconoscessero le persone ritratte per un motivo di privacy.

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