Esistono nel mondo milioni di persone che vedono loro negata ogni possibilitá di agire liberamente, ne esistono altrettante che pensano di avere il dovere di civilizzare il mondo.
Le civiltá sono plurime e complesse, non puó esisterne una perfetta perché é lo stesso uomo a non esserlo. É stato Dio a volerci cosí, con tutti i nostri difetti e le nostre debolezze, ma meravigliosamente vivi.
Quando Bush sgancia le sue bombe sui popoli musulmani sbaglia sicuramente l'approccio alla soluzione di un problema che nessuno nega che esista. Quando Israele attacca il Libano, giustificandosi agli occhi della comunitá internazionale di voler difendere la propria incolumitá, sbaglia ed é pure in malafede perché finge di dimenticare di essere un popolo invasore, sicuramente perseguitato nella storia, ma che sembra volersi impegnare a mettercela tutta per poter finalmente passare dalla parte del torto. Quando l'onorevole Santanché (An) si scaglia contro il velo islamico é sicuramente in torto perché entra in conflitto con una cultura che non le appartiene, ha ragione peró a ricordare che esiste una legge in Italia che vieta mascherare il volto, una legge nata per difendersi dal terrorismo degli anni '70 ed ancora giustamente in vigore, quello che non puó pretendere é di poter esportare tale criterio anche in paesi cosí lontani dalla nostra cultura. Trovo ingiustificati gli insulti e le minacce (sembra addirittura di morte) che giungono dal mondo islamico, rientrano peró nella logica di quella cultura. I divieti portano sempre a scontri culturali, il dialogo resta sempre l'unica vera arma per risolvere le incomprensioni, bisogna essere in due, naturalmente. Imporre all'altro di dover "forzatamente" trovare un punto d'incontro esce fuori da ogni ragione logica.
Forse gli accostamenti possono apparire troppo forzati, visto peró il tono della polemica che é nata in merito al tema del velo islamico, penso proprio di no.
Vietare l'uso del velo alle donne islamiche in Italia non deve diventare un pretesto per alimentare polemiche, non é un divieto ad utilizzare un simbolo di distinzione religiosa, resta il fatto che in Italia non si puó circolare a volto coperto, non bisognerebbe neanche parlarne, vogliamo applicare la legge? Facciamolo senza clamori o propagande elettorali. Me la prendo anche con l'onorevole Prodi che ha rinvigorito il focolare della polemica rilasciando dichiarazioni ovvie in merito.
Le civiltá sono plurime e complesse, non puó esisterne una perfetta perché é lo stesso uomo a non esserlo. É stato Dio a volerci cosí, con tutti i nostri difetti e le nostre debolezze, ma meravigliosamente vivi.
Quando Bush sgancia le sue bombe sui popoli musulmani sbaglia sicuramente l'approccio alla soluzione di un problema che nessuno nega che esista. Quando Israele attacca il Libano, giustificandosi agli occhi della comunitá internazionale di voler difendere la propria incolumitá, sbaglia ed é pure in malafede perché finge di dimenticare di essere un popolo invasore, sicuramente perseguitato nella storia, ma che sembra volersi impegnare a mettercela tutta per poter finalmente passare dalla parte del torto. Quando l'onorevole Santanché (An) si scaglia contro il velo islamico é sicuramente in torto perché entra in conflitto con una cultura che non le appartiene, ha ragione peró a ricordare che esiste una legge in Italia che vieta mascherare il volto, una legge nata per difendersi dal terrorismo degli anni '70 ed ancora giustamente in vigore, quello che non puó pretendere é di poter esportare tale criterio anche in paesi cosí lontani dalla nostra cultura. Trovo ingiustificati gli insulti e le minacce (sembra addirittura di morte) che giungono dal mondo islamico, rientrano peró nella logica di quella cultura. I divieti portano sempre a scontri culturali, il dialogo resta sempre l'unica vera arma per risolvere le incomprensioni, bisogna essere in due, naturalmente. Imporre all'altro di dover "forzatamente" trovare un punto d'incontro esce fuori da ogni ragione logica.
Forse gli accostamenti possono apparire troppo forzati, visto peró il tono della polemica che é nata in merito al tema del velo islamico, penso proprio di no.
Vietare l'uso del velo alle donne islamiche in Italia non deve diventare un pretesto per alimentare polemiche, non é un divieto ad utilizzare un simbolo di distinzione religiosa, resta il fatto che in Italia non si puó circolare a volto coperto, non bisognerebbe neanche parlarne, vogliamo applicare la legge? Facciamolo senza clamori o propagande elettorali. Me la prendo anche con l'onorevole Prodi che ha rinvigorito il focolare della polemica rilasciando dichiarazioni ovvie in merito.
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