Roma: Bar Euclide

Ma porca zozza! Tu guarda un pó che cosa si sono inventati. Come al solito me ne andavo in giro per le strade di Roma, perdendomi qua e la (sono contrario al navigatore, mi sa che prima o poi cederó). Stavo cercando il maneggio di Via Casale di Tor di Quinto, vista la mia predisposizione cronica ad equivocare i punti cardinali, mi saró fermato cinquecento volte a consultare il pratico stradario (non quello che ti propina la Telecom, che ti fa incapperare giá quando é incelophanato). Percorrevo Via Tor di quinto (la storica strada delle passeggiatrici, per intenderci) ed avevo stabilito con estrema incertezza che dovevo proseguire oltre Via dei Due Ponti (provenivo da Prima Porta) e girare la prima a destra. La mia intuizione era giusta ... peccato che mi é sfuggita la svolta...
Ancora calmo (tanto lo sapevo che il primo tentativo lo faccio per sport), proseguo fino al cavalcavia dell'olimpica e imbocco la seconda entrata per fare inversione (in genere mi sbaglio e m'incasino ancora di piú). Mi rimetto in direzione di Prima Porta e cerco ansiosamente una piazzola per riconsultare il pocket stradario: PORCA P ..... A!!! LO SAPEVO IO CHE DOVEVO SVOLTARE A QUELLA SCHIFEZZA DI STRADINA SEMISTERRATA!!! dico fra me e me. Insomma mi rimetto in moto e schivo con destrezza l'ultima possibilitá logica per fare inversione (tralascio le nuove bestemmie perché sono irripetibili), poi mi appare il bar Euclide e mi ricordo che in passato sono riuscito a tornare indietro attraverso il loro parcheggio: e vai sono salvo!
Appena entro giá noto che qualcosa é cambiato: si accede al parcheggio solo ritirando il ticket, prima della barra c'é scritto che la prima ora é gratuita, per cui sono passato con scioltezza.
Invece di fare tutto il giro, da bravo ignorante, mi sono accodato ad un grosso Mercedes che correva tranquillo contromano verso l'uscita, Vrooom, arriviamo alla barra d'uscita e con cinquemila facili manovre ci mettiamo in posizione per pagare (senza servosterzo "city drive" penso che sarei stramazzato), l'infame che mi precedeva infila il pezzaccio di carta nella fessura e se ne va in pompa magna, lo faccio io e ... la macchinetta infernale mi risponde di rivolgermi alla cassa perché non é ancora trascorso il tempo minimo. COME IL TEMPO MINIMO!
Vo alla cassa ed espongo il problema, il tizio, prima mi cazzia perché mi aveva visto passare contromano, poi mi risponde che se si vuole uscire prima di cinque minuti c'é da pagare una tassa di 50 centesimi. É O NON É SEQUESTRO DI PERSONA?
Rimango attonito e naturalmente il mezzo Euro non glielo do, poi rifaccio il giro tutto bastonato e decido di fermarmi a consumare qualcosa (la loro trappola é proprio questa ed io, pirla, non ho resistito), entro e mi prendo un calzone FRITTO, la cosa piú divina della mattinata! Come si fa a rimanere incapperati di fronte a simili gioie del palato?