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15 giu 2007

Ugo Attardi: Il vascello della rivoluzione


L'arte moderna è così: suscita emozioni, sensazioni, curiosità...
Soprattutto: stimola l'intelletto!
A qualcuno piace farsi prendere per i fondelli con installazioni del genere "Cattelan" o simili, a me personalmente continua a piacere chi segue un percorso artistico e, quando raggiunge il culmine della propria creatività, elabora opere come "Il vascello della rivoluzione".


Tale meraviglia si trova, sul fianco di una collina, a Roma, nel quartiere dell'EUR, precisamente lungo la Via Cristoforo Colombo, in direzione del mare, altezza del famoso ristorante "Il Fungo".


Quando l'arte si "espone" alle intemperie ed ai pericoli del mondo esterno, anzichè ammuffire in qualche museo, la trovo più sincera: l'arte deve vivere tra la gente, anche a rischio di essere trafugata, violentata, deturpata, io la penso così, chi ha letto gli altri miei post ormai l'avrà capito.


Il "vascello", smembrato di tutta la sua fisicità, naviga fra i flutti dell'immaginario collettivo, immerso nel brodo primordiale della natura, trasporta i suoi personaggi, incuranti del frastuono che li avvolge.


Due delle tre figure principali che si trovano sul vascello scrutano un'orizzonte immaginario, verso lo spettatore che, spesso, passa ignaro e distratto sulla via Cristoforo Colombo.
Una terza figura, posta in direzione ortogonale rispetto alle altre due, mostra il fianco allo spettatore e guarda maternamente uno strano esserino sdraiato innanzi a se.


In effetti le figure "principali" sono tre, ma poi ci si accorge che in esse si mescolano e si integrano altri personaggi onirici, lo stesso bambino, appare naturale solo ad un primo sguardo, poi ci si accorge pian piano che, di tutto l'organismo navigante, è lui il fulcro, ed infatti sembra sprofondare nel bronzo, quasi fosse inadatto a sostenere tutto quel peso.


Non c'è sofferenza negli sguardi di quegli strani esseri, sono tutti calati nel proprio ruolo, non rassegnati, semplicemente realizzati in se stessi.
Non capisco molto la scelta di circoscrivere il "vascello" in un'aiula rettangolare, se Attardi fosse ancora vivo sarei curioso di sapere cosa ne pensi a proposito, dubito fortemente che il progetto dell'installazione la prevedesse.


Se qualcuno sta pensando: ma come stavolta el Pinacomedier non l'ha misurata questa opera? Si che l'ho fatto, però non ve lo dirò quanti passi ho fatto sui due lati dell'aiuola rettangolare, se vi trovate a passare per l'EUR perchè non ci fate una passeggiata?

1 commento:

ALESSIA ha detto...

Le scrivo dopo aver letto il suo articolo che la statua centrale della donna risulta ad oggi ruotata di circa 90°.
C'è un perché?
Grazie

Alessia