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19 gen 2008

Pellegrinaggio: "Camino de Santiago" in bicicletta (1)

Sono passati alcuni anni dal mio ultimo viaggio in bicicletta, 8 per l'esattezza. Non sono ancora vecchio per dire di aver appeso definitivamente la bici al chiodo, la vita però ti porta a fare delle scelte ed io ho 3 figli piccoli, difficile pensare di fare quel genere di viaggio adesso, però non ho abbandonato l'idea, prima o poi ricomincerò a cavalcare il sellino in modo serio, per ora vivo di ricordi, come quella volta in Spagna sul "Camino de Santiago"...
Un rapido flashback mi riporta alla memoria 3 immagini e 3 sensazioni:
Immagini
Stazione Atocha a Madrid (4 anni prima dell'attentato)
Cicogne
Cattedrali

Sensazioni
Stupore
Gioia
Nostalgia


Stazione di Atocha:
Un piccolo salto ancora più indietro, la preparazione del viaggio è iniziata a Roma, quando ho iniziato a pianificarlo non avevo più neanche la bicicletta, la gloriosa Bianchi Nera "autoctona" (solo il telaio ed il manubrio erano originali, il resto lo avevo rimediato qua e la) al ritorno dallo Stelvio era ormai defunta. Un giorno dissi a mia moglie: e se facessimo il Cammino di Santiago in bicicletta? Lei si mostrò subito scettica (ripeto: non avevamo neanche le biciclette...), però dallo scherzo alla realtà il passo fu brevissimo, non ricordo dopo quanto tempo, però ne passò veramente pochissimo, andammo a comprare 2 biciclette ibride da turismo (la mountain bike non la ritenevo adatta, troppo scomoda con quelle ruotone così larghe ma "basse", meglio i cerchi da 28" come la mia gloriosa Bianchi, compagna di tante avventure), le scegliemmo in alluminio, con 21 rapporti.
Era appena iniziata la primavera e la previsione era di partire in Agosto, dovevamo prepararci in fretta, e così facemmo.
Tralascio i dettagli della preparazione fisica e ritorno subito alla stazione di Atocha:
Fu come trovarmici catapultato da chissà quale epoca e luogo, eppure eravamo partiti da Roma in macchina fino a Valencia, dove ci eravamo fermati per un pò a casa della sorella di mia moglie (precisamente a Carcer, un piccolo ma fiorente paesino vicino Xativa), da Valencia andammo a Madrid, con un trenino a nafta in mezzo le montagne, finalmente giungemmo nella stazione di Atocha e per me fu come esserci piombato di botto, stranissima sensazione: stava per iniziare il vero viaggio, prima però bisognava salire sulla metropolitana per andare in un'altra stazione dove partiva il treno per Burgos (non ricordo il nome di questa stazione). In genere, chi fa il Cammino di Santiago parte da Roncisvalle, sui Pirenei, o addirittura da Lourdes, ma noi, un pò per timore di non farcela, un pò perchè avevamo pochi giorni di ferie, decidemmo di partire circa a metà percorso.
Le Cicogne:
Ne vedemmo a decine, soprattutto nella bassa Rioja. In Spagna si trova la cicogna bianca, veramente bellissima ed elegante. Come sicuramente saprete vive sui tetti ed è semplicemente... enorme!
Quando non vedi la cicogna puoi comunque vedere decine e decine di tetti e comignoli con sopra giganteschi ed irreali nidoni di cicogna, stupefacenti.
Le Cattedrali:
Che cosa posso dire, rimani a bocca aperta, per uno di Roma meravigliarsi per delle chiese sembra strano, ma è ovvio che non lo è. Le Cattedrali gotiche sono tutta un'altra cosa. Una in particolare mi ha lasciato veramente di stucco, La Cattedrale di Astorga. Ricordo che era una mattina assolatissima, la piazza in cui si trova la cattedrale abbagliava per il forte riverbero sui marmi bianchi, rimasi a bocca aperta per lo splendore, veramente stupenda, strano che sia poco nota. La trovammo chiusa perchè era ora di pranzo in un giorno feriale, peccato non averla potuta visitare anche dentro (ho visto le foto e mi mordo ancora le mani). Il fatto è che quando pianifichi un viaggio a tappe non puoi scombinare più di tanto le soste, noi iniziavamo a metterci in marcia verso le 8.00/9.00 del mattino e giungevamo alla meta giornaliera verso le 18.00/19.00 a volte anche più tardi, ovvio che ci fermavamo un sacco di volte, però mai più di 2/3 ore (soprattutto nelle ore più calde era impossibile stare sotto i raggi del sole).

Stupore
Se fra chi sta leggendo c'è qualcuno che ha avuto esperienze simili a questa può capirmi, gli altri possono solo cercare d'immaginare cosa significhi sfidare le proprie forze, la propria natura, la propria fede. Quando ti trovi li a percorrere tutti quei chilometri sotto il sole hai tempo anche per pensare, penserai a qualsiasi cosa pur di dimenticare la fatica. Ecco lo stupore! Ogni minuto che passa ti rendi conto che ti stupisci di tutto, compreso il fatto che ce la stai facendo.
Gioia
A me piace viaggiare, farlo in bicicletta trovo che sia il massimo dei massimi, mi da gioia. Io mi accontento di poche sensazioni, possibilmente intense, però...
Nostalgia
Io l'ho provata già prima di tornare indietro, ho cominciato ad avere un forte senso di nostalgia quando ormai eravamo quasi arrivati a Santiago. Quella mattina ci mettemmo in marcia piuttosto presto, io ricordo il nervosismo che mi aveva preso fin dentro l'anima, il viaggio stava per volgere alla meta finale ed io mi rodevo di nostalgia. Quando arrivammo sulla piazza della Cattedrale di Santiago credo di aver avuto uno sguardo vitreo, non volevo accettare l'idea che il viaggio in bici era finito, soprattutto avevo nostalgia di tutti quei luoghi, quei sapori, le persone, i colori, il caldo, il freddo, l'umido, i dolori, tutto ciò che a me fa sentire vivo. Lo ricordo ancora perfettamente, appena siamo scesi alla stazione di Burgos ci dovemmo infilare di corsa le felpe di pile perchè, nonostante fosse metà Agosto, faceva un freddo cane, dissi proprio: MI SENTO VIVO!

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