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29 dic 2010

Il mio presepio

La foto non rende abbastanza ma vi assicuro che quest'anno il nostro presepio è venuto proprio bene.
Sono convinto che quando ci mette le mani solo Enriqueta viene sicuramente meglio, infatti più lo guardo e più non riesco a fare a meno di pensarlo.
Nell'immagine qui a fianco si vede solo uno scorcio della natività, le statuine sono di terracotta, le abbiamo dipinte io e mia moglie più di dieci anni fa, ce ne sono molte altre, di varia misura per creare effetti prospettici, poi ci sono le case fatte con centinaia di sassolini colorati che abbiamo incollato su una base di cartoncino, poi c'è il pozzo, decine di personaggi in resina piccoli piccoli che affollano la piazzetta con i loro mestieri cristallizzati nel tempo… una vera meraviglia!
Il nostro presepio è l'eterno incompiuto, ogni anno abbiamo aggiunto qualcosa, quindi mi dispiace un po' che da qualche Natale a questa parte gli inserimenti sono stati davvero pochini. Il tempo non basta mai e per tradizione ci "lavoriamo" solo l'8 dicembre, al massimo fino alla domenica successiva.
C'è anche l'albero di natale a casa nostra, rigorosamente sintetico, perché da quando ne abbiamo visti seccare due o tre ci piangeva il cuore assistere a quella lenta agonia, il Natale deve essere gioioso, non ti puoi portare la morte in casa e addobbarla a festa con mille luccichini e strass colorati!
E così passano le feste, mangiamo ritroviamo gente che si vede solo una volta l'anno, qualcuna anche più di rado, come la nostra amica Federica, che da quando si è trasferita in Belgio si è un po' allontanata da noi.
Certo chiamarle feste è una parola grossa, più che altro sono feste spot intramezzate da giornate noiose, i bambini a casa che si straniscono perché vorrebbero solo giocare e invece devono pure fare i compiti, i soliti problemi di sempre che si accavallano sempre di più…
Il mio presepio la sua funzione la svolge egregiamente, basta mettersi ogni tanto li vicino ad osservare quegli spaccati di vita così distanti da come siamo noi adesso eppure ancora così veri e per qualche minuto ti passa tutto.
Oggi sono così, mi sentivo di scrivere queste cose da un sacco di tempo, ultimamente ho sempre più difficoltà a ritagliarmi un po' di tempo, non perché ho sempre da fare (direi una bugia), solo che è sempre più difficile avere la mente sgombera per dedicarsi pienamente alle cose che ci danno soddisfazione. Di momenti che stai lì solo ad arrovellarti il cervello senza combinare nulla di buono ce ne stanno sempre tanti nella giornata, se solo ci riappropriassimo di almeno una metà di quei momenti sarebbe comunque un bel recupero per la qualità della nostra vita.
Scriveva Waynes (l'ho già citato altre volte) che i problemi vanno affrontati e risolti, è inutile stare lì a pre-occuparsi autoconvincendosi che non esiste soluzione a tutti i nostri crucci, se davvero così fosse… meglio dedicarsi a qualcosa di più soddisfacente. In poche parole: se vedi che la montagna ti crolla addosso, spostati in fretta. Se poi non hai via di scampo… meglio godersi appieno quegli ultimi istanti. Questo è Pinacomedier autentico ragazzi!

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